Suppongo che avrai sentito parlare della teoria dei quattro colori della personalità. È così?
Questa teoria, diffusasi negli ultimi anni, si basa su un modello descritto circa un secolo fa dallo psicologo Marston, a sua volta elaborato a partire dal lavoro di Jung sui tipi psicologici.
Anche l’Extended DISC fa riferimento a questo quadro concettuale, ma con un’importante differenza: la distinzione tra personalità e comportamento. Approfondiamo un po’, ti va?
Cos’è l’Extended DISC?
Extended DISC è un assessment di analisi comportamentale che rileva sia il comportamento cosiddetto “naturale” (inconscio, spontaneo, temperamentale e meno dispendioso) sia il comportamento cosiddetto “adattato” (conscio, appreso, situazionale e intenzionale, più dispendioso).
È uno strumento psicometrico creato nel 1994, di facile comprensione e utilizzo, diretto e concreto. Può essere utilizzato in diversi servizi e attività: orientamento professionale, selezione del personale, progettazione di piani formativi, training sulle soft skills, sviluppo della leadership, talent management, team building, facilitazione di gruppo, change management.
Il sistema Extended DISC si basa sull’idea che esistano quattro principali stili di comportamento, indicati da quattro lettere e rappresentati con quattro colori: D (dominance) – rosso, I (inducement) – giallo, S (submission) – verde, C (compliance) – blu.
Questi quattro stili sono anche i quattro quadranti di un diagramma cartesiano in cui si intersecano l’asse della forza e l’asse delle emozioni. Il primo riguarda come raccogliamo informazioni e rappresenta un continuum che va da sensazioni a intuizioni; il secondo riguarda come prendiamo decisioni e rappresenta un continuum che va da pensieri a sentimenti.
Quindi, l’assessment Extended DISC non traccia un profilo di personalità. Sulla base di un test di autovalutazione, classifica il comportamento e descrive le modalità di azione e reazione in diverse situazioni e sotto stress.
L’esito dell’assessment è un report contenente: i profili comportamentali adattato e naturale; la percezione esterna; i punti di forza e di debolezza; le reazioni in situazioni di pressione; cause e sintomi dello stress; fattori di motivazione e di demotivazione; il livello in un’area di competenza specifica (scelta in precedenza).
Extended DISC ci permette di aumentare la consapevolezza del nostro comportamento e, quindi, di prendere decisioni intenzionali per il percorso lavorativo, la formazione, la crescita personale, il benessere e le relazioni.
Quali sono gli stili comportamentali?
Ci tengo a darti una sintetica panoramica dei quattro stili, ma devo precisare che la brevità di questo spazio mi obbligherà a qualche semplificazione. Tuttavia, ciò che è importante che tu tenga bene a mente è che non esistono persone rosse, gialle, verdi o blu. Ogni individuo esprime, in percentuali differenti, tutti e quattro gli stili comportamentali e ne ha quindi uno dominante – o meglio due, perché spesso gli stili adattato e naturale differiscono.
Lo stile D o rosso è caratterizzato da: determinazione, pragmatismo, velocità, orientamento agli obiettivi e ai risultati, grinta, tenacia, indipendenza, ambizione, competizione, paura di perdere il controllo.
Lo stile I o giallo è caratterizzato da: dinamicità, entusiasmo, apertura, creatività, sperimentazione, orientamento alle persone, condivisione, socievolezza, persuasività, rifiuto della noia e della solitudine.
Lo stile S o verde è caratterizzato da: precisione, metodicità, attenzione, lentezza, calma, disponibilità, orientamento al gruppo (famiglia e team), empatia, collaborazione, timore di perdere la stabilità.
Lo stile C o blu è caratterizzato da: disciplina, analiticità, accuratezza, attenzione alla qualità, focus sul processo, orientamento al compito, correttezza, affidabilità, cautela, paura dell’errore.
A cosa (ti) serve l’assessment Extended DISC?
Mi sono certificata sull’utilizzo di questo strumento nel 2021 e da allora lo utilizzo per analizzare le competenze psico-sociali e manageriali, che sono il focus del mio lavoro. In particolare, il test che sottopongo si concentra su: stile comunicativo, capacità di ascolto, gestione del tempo, approccio al cambiamento, orientamento agli obiettivi, presa di decisioni, risoluzione di problemi, lavoro in team, stress.
L’assessment costituisce un ottimo punto di partenza dei percorsi di crescita professionale (sia individuali sia di gruppo) perché facilita e stimola il processo di ricognizione di sé e autoconsapevolezza su cui i percorsi si basano.
Ma non si tratta solo di questo. Per le persone, il report è utile ben oltre il percorso con me, perché permette loro di comprendere meglio come funzionano nella quotidianità, di capire come porsi e comunicare con gli altri, di sapere quali accortezze prendere in certe situazioni, di ricordarsi che esistono modi diversi di approcciare le cose.
Se vuoi fare l’assessment o proporlo al tuo team, scrivimi.